Un po’ di storia
Il Melqart è una statuetta bronzea trovata nel 1955 nel mare tra Selinunte e Sciacca in Sicilia. Si trova al museo archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo; alto 38 cm, la datazione oscilla tra il XIII e il IX sec. a.C.
La statua raffigura una divinità cananea. Gli studiosi, in primo luogo, hanno identificato la divinità in Melqart, ma solo successivamente, l’hanno accostata ad una forma di Ba’al o Hadad. Il Museo Salinas suggerisce inoltre una connessione con Reshef, dio mediterraneo fondamentale nel periodo hyksos dell’Antico Egitto. Il soggetto si colloca in particolare nel filone delle antiche divinità del cielo mesopotamiche.
Risalta la somiglianza con il celebre Ba’al di Ugarit (XIV sec. a.C.) conservato al Louvre. Considerando la posizione del braccio destro, essa è minacciosa ed ammonitrice. è spesso sostegno a fulmini, scettri, oggetti o armi. Questi ne attestano quindi, la potenza di dio atmosferico, degli uragani e delle tempeste. Lo spazio vuoto nelle mani del bronzetto di Sciacca suggerisce ancora di più un esito analogo. Inoltre la presenza della barba a punta, caratteristica soprattutto dei popoli mesopotamici, lo discosta ancora di più da Melqart (che è un “figlio” e quindi, viene raffigurato imberbe). Lo avvicina invece al contesto iconografico di Ba’al, Hadad, Teshup e Reshef.
In conclusione, potrebbe essere una delle testimonianze dell’espansione dei popoli cananei nel Mediterraneo occidentale avvenuta negli ultimi due secoli del II millennio a.C. Conseguentemente, il ritrovamento in mare rafforza il collocamento della Sicilia pre-ellenica lungo le rotte maestre del Mediterraneo antico e la pone inoltre in un contesto di assidua frequentazione culturale con i popoli egei.
Fonte: Wikipedia, l’enciclopedia libera.
About Melqart
The Melqart is a bronze statuette found in 1955 in the sea between Selinunte and Sciacca in Sicily. It is located at the Antonio Salinas Regional Archaeological Museum in Palermo; 38 cm high, the date ranges between the 13th and the 9th centuries. B.C.
The statue depicts a Canaanite deity. Researchers identified initially in Melqart and then in a form of Ba’al or Hadad. The Salinas Museum suggests an additional connection with Reshef, a fundamental Mediterranean god in the hyksos period of ancient Egypt. The subject lies in the thread of the ancient gods of the Mesopotamian sky.
Its resemblance is with the famous Ugarit Ba’al (14th century BC) kept in the Louvre. The threatening, right armor position of the right arm, widely seen in the artistic production of the civilizations of time, is often supportive of lightning, scepter, object or weapon (asce, mazze, clave) attesting the power of atmospheric god, hurricanes and Of storms. The presence of the pointed beard, characteristic of the Mesopotamian peoples, further departs from Melqart (which is a “son” and, as such, is depicted imberbe) and approaches rather the iconographic context of Ba’al, Hadad, Teshup and Reshef.
It could be one of the testimonies of the expansion of Canaanite peoples in the western Mediterranean already in the last two centuries of the II millennium BC. Of course, the find at sea reinforces the placement of pre-Hellenic Sicily along the ancient routes of the ancient Mediterranean and it certainly places it in a context of long-standing cultural attendance with the Aegean people.